Introduzione

In questo documento vengono trattati i seguenti argomenti:

  • Note relative all'installazione

  • Technology Preview

  • Problematiche note

  • Informazioni generali

  • Internazionalizzazione

  • Note sul Kernel

Per le ultimissime informazioni su Red Hat Enterprise Linux 4.92 non apparse in queste note di rilascio, consultate il Red Hat Knowledgebase sul seguente URL:

http://kbase.redhat.com/faq/topten_105_0.shtm

Note relative all'installazione

La sezione seguente include le informazioni specifiche all'installazione di Red Hat Enterprise Linux, ed al programma di installazione di Anaconda.

Nota Bene

Per poter aggiornare Red Hat Enterprise Linux sarà necessario utilizzare Red Hat Network per aggiornare i pacchetti che sono stati modificati.

Potete utilizzare Anaconda per eseguire una nuova installazione di Red Hat Enterprise Linux 4.92, o per eseguire un aggiornamento dalla ultimissima versione di Red Hat Enterprise Linux 4 a Red Hat Enterprise Linux 4.92.

Se state copiando i contenuti dei CD-ROM di Red Hat Enterprise Linux 4.92 (per esempio, in preparazione per una installazione basata sulla rete), assicuratevi di copiare i CD-ROM solo per il sistema operativo. Non copiate i CD-ROM aggiuntivi, o qualsiasi altro CD-ROM, in quanto tale operazione sovrascriverà i file necessari per il corretto funzionamento di Anaconda. I suddetti CD-ROM devono essere installati dopo l'installazione di Red Hat Enterprise Linux.

Note that the minimum RAM required to install Red Hat Enterprise Linux 4.92 has been raised to 1GB; the recommended RAM is 2GB. If a machine has less than 1GB RAM, the installation process may hang.

Contenuti ISO e processo di registrazione

L'architettura del media kit è stata modificata rispetto alle precedenti versioni di Red Hat Enterprise Linux 4.92. Il numero di diverse varianti e di media kit è stato ridotto a due:

  • Red Hat Enterprise Linux 4.92 Server

  • Red Hat Enterprise Linux 4.92 Client

Gli alberi contengono un numero di repository per un certo numero di opzioni, in grado di fornire una funzionalità aggiuntiva rispetto alla distribuzione principale:

Red Hat Enterprise Linux 4.92 Server

  • Red Hat Enterprise Linux — sistema operativo del server per uso generale predefinito, contenente la funzione di virtualizzazione con un supporto fino a 4 istanze virtuali.

  • Piattaforma di virtualizzazione di Red Hat Enterprise Linux — sistema operativo per la virtualizzazione del datacenter incluso il cluster storage ed il clustering

Red Hat Enterprise Linux 4.92 Client

  • Desktop di Red Hat Enterprise Linux — Prodotto Desktop del 'Knowledge-worker'

  • Opzione della Workstation — Opzione aggiuntiva per le workstation di sviluppo ed engineering

  • Virtualization Option — add-on option for virtualization support

Con il contenuto facoltativo all'interno dello stesso albero o immagine ISO, è importante evitare contrasti tra i componenti offerti per l'installazione, e quelli affrontati all'interno della sottoscrizione. Se presenti, i suddetti contrasti daranno luogo ad una esposizione ad una maggiore vulnerabilità ed attacchi da parte di bug.

Per assicurarsi che i componenti offerti siano in sincronizzazione con la sottoscrizione, Red Hat Enterprise Linux 4.92 richiede l'inserimento di un Numero d'installazione, che verrà utilizzato per configurare l'installer in modo da fornire il set di pacchetti corretti.

Se non inserite il Numero d'installazione, tale azione risulterà in una installazione Desktop o del core Server. In un secondo momento sarà possibile aggiungere manualmente le funzionalità aggiuntive.

I numeri predefiniti da poter utilizzare sono:

Server

  • Red Hat Enterprise Linux (Server ): 31cfdaf1358c25da

  • Red Hat Enterprise Linux (Server + Virtualization): 2515dd4e215225dd

  • Piattaforma di virtualizzazione di Red Hat Enterprise Linux: 49af89414d147589

Client

  • Red Hat Enterprise Linux Desktop: 660266e267419c67

  • Red Hat Enterprise Linux Desktop / Virtualization Option: fed67649ff918c77

  • Opzione Desktop / Workstation di Red Hat Enterprise Linux: da3122afdb7edd23

  • Red Hat Enterprise Linux Desktop / Workstation / Virtualization Option: 7fcc43557e9bbc42

Subversion

In Red Hat Enterprise Linux 4.92, il sistema di controllo della versione Subversion è collegato al Berkeley DB 4.3. Se eseguite un aggiornamento da Red Hat Enterprise Linux 4 e se qualsiasi repository di Subversion è stata creata sul sistema che utilizza il Berkeley DB backend "BDB" (invece del backend "FSFS" basato sul file system), sarà necessario prestare particolare attenzione in modo da assicurare che le repository siano accessibili dopo il processo di aggiornamento. Tale processo deve essere seguito su di un sistema Red Hat Enterprise Linux 4, prima di aggiornare Red Hat Enterprise Linux 4.92:

  1. Arrestate ogni processo in esecuzione ed assicuratevi che nessuno di essi possa accedere alla repository (per esempio, httpd, svnserve; o qualsiasi utente locale con un accesso diretto).

  2. Create un backup della repository; per esempio:

    
    svnadmin dump /path/to/repository | gzip 
    > repository-backup.gz
                                    
  3. Eseguite il comando svnadmin recover sulla repository:

    
    svnadmin recover /path/to/repository
                                    
  4. Cancellate qualsiasi file log non utilizzato nella repository:

    
    svnadmin list-unused-dblogs /path/to/repository | xargs rm -vf
                                    
  5. Cancellate qualsiasi file della memoria-condivisa rimanente nella repository:

    
    rm -f /path/to/repository/db/__db.0*
                                    

Technology Preview

Le Technology Preview rappresentano alcune caratteristiche non attualmente supportate, ma disponibili all'interno di una release. La loro funzionalità può essere testata, tuttavia, il solo supporto fornito per le suddette Technology Preview è rappresentato dagli errata per problematiche riguardanti la sicurezza con elevata priorità.

Durante il suo ciclo di sviluppo, alcune sezioni aggiuntive di una Technology Preview possono essere rese disponibili al pubblico al solo scopo di prova. È intenzione di Red Hat supportare una technology preview all'interno di release future.

Stateless Linux

Sono state incluse con questo beta di Red Hat Enterprise Linux 4.92, alcune sezioni dell'infrastruttura in grado di abilitare lo Stateless Linux. Stateless Linux rappresenta una nuova concezione su come eseguire e gestire un sistema, ideato per semplificare il provisioning e la gestione di un numero esteso di sistemi tramite una loro semplice sostituzione. È possibile eseguire tale procedimento stabilendo le immagini del sistema precedentemente preparate, le quali verranno replicate e gestite attraverso un numero esteso di sistemi stateless, in grado di eseguire il sistema operativo in modalità di sola lettura.

Nel suo attuale stato di sviluppo le caratteristiche stateless rappresentano i sottoinsiemi degli obiettivi desiderati. Per questo, esse sono state denominate "technology preview".

Di seguito viene riportato un elenco di capacità incluse in Red Hat Enterprise Linux 4.92 beta:

  • esecuzione di una immagine stateless attraverso NFS

  • esecuzione di una immagine stateless tramite lookback attraverso NFS

  • esecuzione su iSCSI

A causa di modifiche necessarie al kernel, attualmente non è possibile eseguire Stateless Linux su di un file system locale con modifiche sincronizzate da un server master.

È fortemente consigliato a coloro interessati a testare il codice stateless, di leggere l'HOWTO su http://fedoraproject.org/wiki/StatelessLinuxHOWTO e registrarsi su stateless-list@redhat.com.

GFS2

GFS2 è una evoluzione del file system GFS. Pienamente funzionale, GFS2 non è ancora considerato pronto per una sua messa in produzione. GFS, implemenato ormai da 5 anni, è ancora presente con la suddetta release ed è supportato per file system di dati non clusterizzati (ad eccezione di root e boot), e in configurazioni di file system clusterizzati su storage condivisi quando l'infrastruttura cluster risulta presente. GFS2 cambierà il suo stato e verrà pienamente supportato in un successivo aggiornamento di Red Hat Enterprise Linux 4.92. È presente altresì una utility di conversione, gfs2_convert, la quale è in grado di aggiornare i metadata di un file system GFS, convertendolo in un file system GFS2.

FS-Cache

FS-Cache è un servizio di caching locale per file system remoti; esso permette agli utenti di conservare i dati NFS all'interno della chace su di un disco montato localmente. Per impostare FS-Cache, installate l'RPM cachefilesd e consultate le istruzioni presenti all'interno di /usr/share/doc/cachefilesd-<version>/README.

Sostituire <version> con la versione corrispondente del pacchetto cachefilesd installato.

Compiz

Compiz è un window manager basato su OpenGL. In aggiunta ad una gestione regolare, compiz si comporta anche come un manager di composizione. In questo ruolo compiz coordina e sincronizza il ridisegno generale del desktop in modo da fornire un utilizzo desktop più naturale e stabile.

Compiz utilizza un'accelerazione hardware 3D per creare effetti come finestre thumbnail animate, drop shadow e finestre animate insieme a transizioni tra desktop virtuali.

A causa di limitazioni nelle attuali architetture rendering, compiz non funziona correttamente con applicazioni dirette OpenGL rendering, o con applicazioni che utilizzano l'estensione Xv. Per questo motivo le suddette applicazioni potrebbero esibire effetti rendering non dannosi. Attualmente questa funzione non è completamente supportata.

Miglioramenti per Ext3

In Red Hat Enterprise Linux 4.92 la capacità del file system EXT3 è stata estesa oltre 8TB fino a raggiungere un massimo di 16TB. Questa capacità è stata inclusa come technology preview, con la speranza di supportarla completamente in una relase futura di Red Hat Enterprise Linux 4.92.

Problematiche conosciute

  • Errore di aggiornamento in bind: Durante un aggiornamento di bind si può verificare il seguente errore No such file or directory. Tale errore viene causato da un bug durante la sequenza d'installazione, e verrà risolto prima dell'aggiornamento finale. Per risolvere questo problema effettuate un login come utente root, e successivamente eseguite /usr/sbin/bind-chroot-admin --enable (se avete installato il pacchetto bind-chroot), o /usr/sbin/bind-chroot-admin --sync (se avete installato il pacchetto caching-nameserver).

  • Errore di aggiornamento caching-nameserver: Durante l'aggiornamento del caching-nameserver, i log possono visualizzare il seguente errore invalid context. Ciò è dovuto a causa di un problema con le dipendenze del pacchetto selinux-policy, il quale verrà risolto prima dell'aggiornamento finale. Per risolvere questo problema effettuate un login come utente root ed eseguite /usr/sbin/bind-chroot-admin --sync.

  • I pacchetti Kernel module (kmods) possono essere creati solo con dipendenze kABI, se compilati su di un sistema sul quale sono stati installati sia kernel-devel che il pacchetto kernel corrispondente. Per questo motivo non è ancora possibile creare kmods migliorati con kABI con kernel non installati. Tale limitazione verrà risolta prima delll'aggiornamento finale.

  • Gli adattatori bus host che utilizzano l'unità MegaRAID devono essere impostati in modo da operare in modalità di emulazione "Mass Storage", e non in modalità di emulazione "I2O". Per fare questo eseguite le seguenti fasi:

    1. Inserite MegaRAID BIOS Set Up Utility.

    2. Inserite l'Adapter settings menu.

    3. In Other Adapter Options, selezionate Emulation ed impostatelo su Mass Storage.

    Se l'adattatore è stato impostato in modo incorretto su emulazione "I2O", il sistema cercherà di caricare l'unità i2o. Tale procedurà fallirà rendendo l'adattatore inutilizzabile.

    In generale, le precedenti release di Red Hat Enterprise Linux non caricano l'unità I20 prima dell'unità MegaRAID. Senza tener conto di questo comportamento, l'hardware dovrebbe essere impostato su modalità di emulazione "Mass Storage" quando utilizzato con Linux.

  • ext3 / jbd kernel panic: I/O frequenti per file system con una dimensione del blocco minore della dimensione della pagina, possono causare un arresto inaspettato 'crash' di jbd.

    Questo problema è stato affrontato e verrà risolto durante l'aggiornamento finale.

  • Errore durante l'installazione guest della Virtualizzazione: L'installazione di un guest paravirt su un sistema con un collegamento ethernet di default su eth1, causa un errore No Driver Found. Per evitare il suddetto errore, impostate eth0 come collegamento ethernet di default.

    Questo problema è stato affrontato e verrà risolto durante l'aggiornamento finale.

  • Anaconda incorrectly selects vesa driver: when Red Hat Enterprise Linux 4.92 is installed in text-only mode on a system with a geforce 5200-based video card, the vesa driver will be selected. This is incorrect, and will cause the screen to go blank once you run system-config-display. This issue will be resolved in GA.

    To work around this, open xorg.conf and change the line Driver "vesa" to Driver "nv".

  • Virtualization paravirt guest installation failure: attempting to install a paravirt guest on a system where SELinux is enabled will fail. This issue is being investigated and will be resolved in GA.

    To work around this, turn off SELinux before installing a paravirt guest.

  • Virtualization guest boot bug: when you install a fully virtualized guest configured with vcpus=2, the fully virtualized guest may take an unreasonably long time to boot up. This issue is being investigated and will be resolved in GA.

    To work around this, disable the guest ACPI by using the kernel parameters acpi=strict or acpi=static for the virtualized kernel during grub boot.

  • X Display Server crashes with virtualized kernel: when booting with the virtualized kernel, the X server will crash upon startup. This issue is being investigated and will be resolved in GA.

    To work around this, edit /etc/X11/xorg.conf by adding the following line in the ServerLayout section:

    
    Option        "Int10Backend"        "<mode>"        
                    

    Replace <mode> with either vm86 (the default when running a bare Linux kernel) or x86emu (when running a virtualized kernel). This will allow runtime selection of the int10 execution method.

Informazioni generali

Questa sezione contiene le informazioni generali non relative ad altre sezioni presenti in questo documento.

Virtualizzazione

Red Hat Enterprise Linux 4.92 include capacità di virtualizzazione per i686 e x86-64, insieme all'infrastruttura software necessaria per la gestione di un ambiente virtualizzato.

L'implementazione della virtualizzazione con Red Hat Enterprise Linux 4.92 si basa sull'hypervisor, il quale a sua volta è in grado di facilitare una virtualizzazione con un overhead molto basso per mezzo della paravirtualizzazione. Utilizzando processori con capacità Intel AMD AMD-V o con Intel Virtualization Technology, la virtualizzazione su Red Hat Enterprise Linux 4.92, permette ai sistemi operativi di essere eseguiti senza alcuna modifica in modalià completamente virtualizzata.

Su Red Hat Enterprise Linux 4.92 la virtualizzazione presenta le seguenti caratteristiche:

  • Libvirt, una libreria in grado di fornire una API consistente e portabile per la gestione di macchine virtuali.

  • Virtual Machine Manager, una utility grafica per il monitoraggio e la gestione di macchine virtuali.

  • Supporto macchine virtuali all'interno dell'installatore, inclusa la possibilità di eseguire kickstart su macchine virtuali.

Red Hat Network supporta anche macchine virtuali.

Modifiche riguardanti il packaging del Web Server

Red Hat Enterprise Linux 4.92 ora include la versione 2.2 dell'Apache HTTP Server. Questa release contiene numerosi moglioramenti rispetto alla 2.0, essi includono:

  • moduli per il caching migliorati (mod_cache, mod_disk_cache, mod_mem_cache)

  • una nuova struttura per il supporto dell'autorizzazione ed autenticazione in grado di sostituire i moduli di autenticazione presenti nelle versioni precedenti

  • supporto per il bilanciamento del carico di proxy (mod_proxy_balancer)

  • supporto per la gestione di file molto grandi (maggiori di 2GB) su piattaforme a 32-bit

Le seguenti modifiche sono state apportate alla configurazione httpd di default:

  • mod_cern_meta e mod_asis modules non sono più caricati per default.

  • Per default viene caricato ora il modulo mod_ext_filter.

Se state eseguendo un miglioramento di una release precedente di Red Hat Enterprise Linux, la configurazione httpd dovrà essere aggiornata a httpd 2.2. Per maggiori informazioni consultate http://httpd.apache.org/docs/2.2/upgrading.html.

Moduli di Terzi

Qualsiasi modulo di Terzi precedentemente compilato per httpd 2.0, deve essere ricompilato per httpd 2.2.

php

È presente in Red Hat Enterprise Linux 4.92 la versione 5.1 di PHP, la quale include diverse modifiche relative al linguaggio, ed un miglioramento significativo delle prestazioni. Sarà necessario adattare anche alcuni script per un loro utilizzo con la nuova versione, a tale riguardo vi consigliamo di consultare il link di seguito riportato per informazioni su come migrare da PHP 4.3 a PHP 5.1:

http://www.php.net/manual/en/migration5.php

L'eseguibile /usr/bin/php viene compilato utilizzando il SAPI della linea di comando CLI, invece di utilizzare CGI SAPI. Utilizzate /usr/bin/php-cgi per CGI SAPI. L'eseguibile php-cgi include anche il supporto FastCGI.

Sono stati aggiunti i seguenti moduli di estensione:

  • L'estensione mysqli rappresenta una nuova interfaccia creata in modo specifico per MySQL 4.1. Ciò viene incluso all'interno del pacchetto php-mysql.

  • date, hash, Reflection, SPL e SimpleXML (interno con il pacchetto php)

  • pdo e pdo_psqlite (nel pacchetto php-pdo)

  • pdo_mysql (nel pacchetto php-mysql)

  • pdo_pgsql (nel pacchetto php-pgsql)

  • pdo_odbc (nel pacchetto php-odbc)

  • soap (nel pacchetto php-soap)

  • xmlreader e xmlwriter (nel pacchetto php-xml)

  • dom (sostituisce l'estensione domxml nel pacchetto php-xml)

I seguenti moduli di estensione non sono più inclusi:

  • dbx

  • dio

  • yp

  • overload

  • domxml

Il Framework PEAR

Il framework PEAR è ora disponibile all'interno del pacchetto php-pear. Con Red Hat Enterprise Linux 4.92 vengono inclusi solo i seguenti componenti PEAR:

  • Archive_Tar

  • Console_Getopt

  • XML_RPC

Creazione pacchetti modulo kernel kmod con il tracking della dipendenza ABI del kernel

Su Red Hat Enterprise Linux 4.92, è possibile creare pacchetti per il modulo del kernel aggiornati, che dipendono dalla versione del kernel ABI attuale, e non su di un numero specifico della release del kernel. Ciò facilita la creazione dei moduli del kernel che possono essere usati con una gamma di kernel di Red Hat Enterprise Linux 4.92, invece di essere usati solo per una singola release. Il sito web di questo progetto http://www.kerneldrivers.org/ contiene maggiori informazioni sul processo di packaging, insieme a numerosi esempi.

Partizioni swap cifrate e File system non-root

Red Hat Enterprise Linux 4.92 è ora in grado di fornire un supporto di base per le partizioni swap cifrate e per file system non-root. Per poter utilizzare queste nuove funzioni aggiungete le entry appropriate in /etc/crypttab, e fate riferimento ai dispositivi creati in /etc/fstab.

Di seguito viene riportato un esempio di entry /etc/crypttab:

my_swap /dev/hdb1 /dev/urandom swap,cipher=aes-cbc-essiv:sha256
                        

Ciò creerà un dispositivo a blocchi cifrato /dev/mapper/my_swap, il quale verrà citato in /etc/fstab.

Di seguito viene riportato un esempio di entry /etc/crypttab per il volume di un filesystem:

my_volume /dev/hda5 /etc/volume_key cipher=aes-cbc-essiv:sha256
                        

Il file /etc/volume_key contiene una chiave di cifratura in testo semplice. Sarà possibile specificare none come nome del file della chiave, verso il quale il sistema chiederà la chiave di cifratura durante un processo d'avvio.

È consigliato l'utilizzo di LUKS per impostare i volumi del file system. Per fare questo seguite le fasi di seguito riportate:

  1. Create il volume cifrato usando cryptsetup luksFormat.

  2. Aggiungete la entry necessaria su /etc/crypttab.

  3. Impostate il volume manualmente utilizzando cryptsetup luksOpen (oppure eseguito un riavvio).

  4. Create un file system sul volume cifrato.

  5. Aggiungete la entry richiesta su /etc/fstab.

eseguite il mount ed il umount

I comandi mount e umount non supportano più direttamente NFS; non è più presente un client NFS interno. Per questo motivo è necessario installare un pacchetto separato nfs-utils, in grado di fornire /sbin/mount.nfs e /sbin/umount.nfs.

browsing della stampante CUPS

Il browsing della stampante CUPS attraverso una sottorete locale può essere configurato utilizzando il tool grafico system-config-printer. Tale processo può essere eseguito anche utilizzando l'interfaccia web CUPS, http://localhost:631/.

Per utilizzare i broadcast diretti per il browsing della stampante tra sottoreti, aprite /etc/cups/cupsd.conf sui client e modificate BrowseAllow @LOCAL in BrowseAllow ALL.

Internazionalizzazione

Questa sezione contiene alcune note relative al supporto della lingua con Red Hat Enterprise Linux 4.92.

Metodi d'Input

SCIM (Smart Common Input Method) ha sostituito IIIMF in questa release, come sistema di metodo d'imput per le lingue Orientali e per altre lingue. Il GTK Input Method Module predefinito per SCIM viene fornito da scim-bridge; in Qt, viene fornito da scim-qtimm.

Di seguito vengono riportate le combinazioni di tasti predefinite per le diverse lingue:

  • Tutte le lingue: Ctrl-Space

  • Giapponese: Zenkaku-Hankaku o Alt-`

  • Coreano: Shift-Space

Se SCIM risulta essere installato, esso viene eseguito per default su tutti gli utenti.

Installazione Lingue

Per la maggior parte delle installazioni in lingua orientale SCIM viene installato per default. In caso contrario è possibile utilizzare il package manager (pirut), per installare un supporto lingua aggiuntivo utilizzando il componente "Lingue", oppure tramite il seguente comando:


su -c 'yum groupinstall <language>-support'
                        

Nel comando sopra riportato, <lingua< può essere sostituito con Assamese, Bengali, Chinese, Gujarati, Hindi, Japanese, Kannada, Korean, Malayalam, Marathi, Oriya,Punjabi, Sinhala, Tamil, Thai, o Telugu.

im-chooser

È stato aggiunto un nuovo tool di configurazione per l'utente chiamato im-chooser, il quale vi permette di disabilitare o abilitare l'utilizzo dei metodi d'input sul vostro desktop. Se SCIM risulta essere installato ma non desiderate eseguirlo sul vostro desktop, disabilitatelo utilizzando im-chooser.

xinputrc

All'inizio di X, xinput.sh ora origina ~/.xinputrc o /etc/X11/xinit/xinputrc invece di ricercare i file di conf in ~/.xinput.d/ o /etc/xinit/xinput.d/.

Supporto Pango in Firefox

Firefox in Red Hat Enterprise Linux 4.92 viene compilato con Pango, il quale è in grado di fornire un miglior supporto per determinati script, come ad esempio Indic ed alcuni script CJK.

Per disabilitare l'utilizzo di Pango, impostate MOZ_DISABLE_PANGO=1 all'interno del vostro ambiente prima di lanciare Firefox.

Font

È ora disponibile un supporto per risaltare in neretto in modo sintetico i caratteri che non possiedono questa funzione.

Sono stati aggiunti nuovi caratteri in cinese: AR PL ShanHeiSun Uni (uming.ttf) e AR PL ZenKai Uni (ukai.ttf). Il font predefinito è AR PL ShanHeiSun Uni, il quale contiene bitmap embedded. Se desiderate outline glyph, allora aggiungete la seguente sezione all'interno del vostro file ~/.font.conf:

<fontconfig>
  <match target="font">
    <test name="family" compare="eq">
      <string>AR PL ShanHeiSun Uni</string>
    </test>
    <edit name="embeddedbitmap" mode="assign">
      <bool>false</bool>
    </edit>
  </match>
</fontconfig>                                
                        

gtk2 IM submenu

Per default il sottomenù IM del menù di contesto Gtk2 non viene più visualizzato. È possibile abilitarlo sulla linea di comando tramite:


gconftool-2 --type bool --set '/desktop/gnome/interface/show_input_method_menu' true
                        

Supporto per l'installazione di testo su CJK

Il supporto per il rendering di CJK (Cinese, Giapponese, e Coreano) è stato rimosso dall'installazione di testo di Anaconda. Il metodo d'installazione di testo è stato sconsigliato poichè vengono preferiti i metodi d'installazione GUI, VNC e kickstart.

gtk2 stack

I seguenti pacchetti non sono più supportati e verranno rimossi in Red Hat Enterprise Linux:

  • gtk+

  • gdk-pixbuf

  • glib

Essi sono stati abbandonati in favore dello stack gtk2, il quale offre una migliore funzionalità in particolare in termini di internazionalizzazione e di gestione dei caratteri.

CJK input on console

If you need to display Chinese, Japanese, or Korean on the console, you need to setup a framebuffer. To do this, install bogl and bogl-bterm, and run bterm on the framebuffer. Note that the kernel framebuffer module depends on the graphics chipset in your machine.

Note sul Kernel

Questa sezione riporta le differenze presenti tra 2.6.9 (sul quale viene basato Red Hat Enterprise Linux 4) e 2.6.18 (il quale verrà ereditato da Red Hat Enterprise Linux 4.92) a partire dal 12 Luglio 2006. Le funzioni aggiuntive, sulle quali si stà svolgendo un lavoro di sviluppo (per esempio, la Virtualizzazione) ed implementate in 2.6.18 o 2.6.19, non sono al momento riportate. In altre parole il suddetto elenco mostra solo le caratteristiche già implementate nell'albero principale di Linus, e non le caratteristiche in via di sviluppo. Di conseguenza tale elenco non risulta essere finale o un elenco completo delle caratteristiche di Red Hat Enterprise Linux 4.92, anche se lo stesso è in grado di fornire una buona panoramica di ciò che ci si può attendere. Da notare altresì che questa sezione riporta brevemente solo le modifiche principali, per questo motivo non risulta essere completa, essa non include i miglioramenti apportati al supporto hardware low-level, e le informazioni sul driver del dispositivo.

Quanto segue potrebbe risultarvi utile per ottenere maggiori informazioni:

http://kernelnewbies.org/LinuxChanges

Prestazione / Scalabilità
  • Big Kernel Lock preemption (2.6.10)

  • Patch di preemption volontario (2.6.13) (sottoinsieme in Red Hat Enterprise Linux 4)

  • Supporto per il priority inheritance (PI) leggero dello spazio utente per futexes, utile per applicazioni real-time (2.6.18)

  • Nuove primitive per il locking 'mutex'. (2.6.16)

  • Timer ad alta definizione. (2.6.16)

    • In contrasto con le API di timeout a bassa risoluzione implementate nel kernel/timer.c, hrtimers fornisce una migliore risoluzione ed accuratezza a seconda della configurazione del sistema e delle sue capacità. Questi timer vengono attualmente utilizzati per itimers, POSIX timers, nanosleep e precise in-kernel timing.

  • Programmatori I/O modulari, intercambiabili al volo (2.6.10)

    • Tale opzione risulta essere modificabile solo grazie all'opzione d'avvio in Red Hat Enterprise Linux 4 (Ugualmente su tutto il sistema e non per fila d'attesa)

  • Implementazione nuovo Pipe (2.6.11)

    • Miglioramento del 30-90% in larghezza di banda di pipe

    • buffer circolari permettono un miglior buffering invece di ostacolare il processo di scrittura

  • "Big Kernel Semaphore": Trasforma il Big Kernel Lock in un semaforo

    • riduce la latenza spezzettando i tempi molto lunghi di ritardo di lock aggiungendo altresì un preemption volontario

  • X86 "alternative SMP"

  • pacchetto kernel-headers

    • sostituisce il pacchetto glibc-kernheaders

    • fornisce una migliore compatibilità con la nuova funzione headers_install del kernel 2.6.18

    • modifiche sostanziali relative all'intestazione del kernel:

      • rimosso il file d'intestazione <linux/compiler.h> in quanto non più utile

      • rimosse le macro _syscallX(); utilizzare invece syscall() per lo spazio utente dalla libreria C

      • rimossi i file d'intestazione <asm/atomic.h> e <asm/bitops.h>; il compilatore C fornisce le proprie funzioni interne atomiche più idonee per programmi spazio-utente

      • il contenuto precedentemente protetto con #ifdef __KERNEL__ è stato ora completamente rimosso con il tool unifdef; la funzione __KERNEL___, usata per visualizzare le sezioni non visibili allo spazio-utente , non risulta più operativa

      • rimossa la macro PAGE_SIZE da alcune architetture a causa delle differenze tra le dimensioni delle pagine; utilizzare sysconf (_SC_PAGE_SIZE) o getpagesize() per lo spazio utente.

    • rimossi numerosi file e contenuti d'intestazione per fornire una migliore compatibilità per lo spazio-utente

Funzionalità generiche aggiunte

  • kexec e kdump (2.6.13)

    • netdump è stato sostituito da kexec e kdump, i quali assicurano una procedura d'avvio più veloce e di creazione di vmcores kernel più affidabili per scopi diagnostici. Per maggiori informazioni sulla configurazione, consultate usr/share/doc/kexec-tools-<version>/kexec-kdump-howto.txt (sostituite <version> con la versione corrispondente del pacchetto installato kexec-tools).

  • inotify (2.6.13)

    • l'interfaccia utente si trova attraverso le seguenti syscall: sys_inotify_init, sys_inotify_add_watch, and sys_inotify_rm_watch.

  • Connettore Eventi del Processo (2.6.15)

    • riporta gli eventi fork, exec, id change, ed exit per tutti i processi allo spazio utente.

    • Le applicazioni che possono usufruire dei suddetti eventi includono accounting / auditing (per esempio, ELSA), controllo delle attività del sistema (per esempio top), security, e gestione delle risorse (per esempio CKRM). Le Semantiche forniscono i blocchi di supporto per funzioni come per-user-namespace, "files as directories" e filesystem 'versionati'.

  • Sottosistema RTC generico (RealTime Clock) (2.6.17)

  • splice (2.6.17)

  • Supporto Block queue IO tracing (blktrace): permette agli utenti di visualizzare qualsiasi traffico presente in una coda del dispositivo a blocco. In questo modo è possibile ottenere statistiche molto dettagliate sulle attività dei vostri dischi. (2.6.17)

File system / LVM

  • EXT3

    • prenotazione blocco ext3 (2.6.10) (in Red Hat Enterprise Linux 4)

    • patch di ridimensionamento online ext3 (2.6.10) (in Red Hat Enterprise Linux 4)

    • supporto per Attributi Estesi all'interno di inode grandi in ext3: salva spazio e migliora in alcuni casi le prestazioni (2.6.11)

  • Supporto multipath del mappatore del dispositivo (Red Hat Enterprise Linux 4)

  • Supporto ACL per NFSv3 e NFSv4 (2.6.13)

  • NFS: supporto di processi di lettura e scrittura molto grandi sul cavo (2.6.16)

    • Il client NFS di Linux ora supporta i trasferimenti fino a 1MB.

  • FUSE (2.6.14)

    • permette di implementare un filesystem completamente funzionale in un programma dello spazio-utente

  • Modifiche VFS

  • Aggiornamento Big CIFS (2.6.15)

    • presenti diversi miglioramenti riguardanti la prestazione insieme al supporto di Kerberos e CIFS ACL

  • autofs4 - aggiornato in modo da fornire un supporto diretto del procedimento di montaggio per autofs dello spazio utente (2.6.18)

  • abilitatori cachefs core (2.6.18)

Security

  • Randomizzazione spazio indirizzo

    • Con le suddette patch, lo stack di ogni processo avvierà le proprie funzioni in una posizione randomica, e l'inizio dell'area della memoria utilizzata per mmap() (utilizzata dalle librerie condivise) sarà anch'essa randomizzata (2.6.12).

  • Implementazione di sicurezza di vari livelli per SELinux (2.6.12)

  • Sottosistema Audit

    • supporto per il filtraggio basato sul processo-contesto (2.6.17)

    • comparatori aggiuntivi per la regola del filtro (2.6.17)

  • TCP/UDP getpeersec: abilita un'applicazione 'security-aware' per la ripresa di un contesto di sicurezza di un'associazione di sicurezza IPSec, utilizzato da un determinato TCP o da un socket UDP (2.6.17)

Networking

  • Aggiunti diversi moduli di congestione TCP (2.6.13)

  • IPV6 - supporta diverse nuove sockopt / ancillary data nelle API avanzate (2.6.14)

  • IPv4/IPv6 - UFO (UDP Fragmentation Offload) Approccio Scatter-gather (2.6.15)

    • UFO permette allo stack di rete del kernel di Linux, di scaricare la funzionalità di frammentazione IP di datagrammi UDP molto grandi all'interno dell'hardware. Tale operazione ridurrà l'overhead dello stack durante la frammentazione dei suddetti datagrammi UDP in pacchetti di dimensioni MTU.

  • Aggiunto il sottosistema nf_conntrack (2.6.15)

    • Il sottosistema di controllo del collegamento esistente in netfilter è in grado solo di gestire ipv4. Per poter aggiungere un supporto per il controllo del collegamento per ipv6, erano precedentemente disponibili solo due modalità; la prima tramite la duplicazione di tutti i codici di controllo dei collegamenti ipv4 in una controparte ipv6, e la seconda attraverso una creazione di un livello generico (stesso percorso seguito anche dalle suddette patch), in grado di gestire sia ipv4 che ipv6, e quindi richiedendo solo il salvataggio di un solo modulo d'aiuto per il controllo del collegamento del protocollo (TCP, UDP, ecc.). Infatti nf_conntrack è in grado di operare con qualsiasi protocollo di livello 3.

  • IPV6

    • Selezione indirizzo sorgente basata su RFC 3484 (2.6.15)

    • aggiunto il supporto per la Preferenza del Router (RFC4191) (2.6.17)

    • aggiunto il Router Reachability Probing (RFC4191) (2.6.17)

  • Aggiornamenti Wireless

    • supporto offload di frammentazione e della crittografia hardware

    • Supporto QoS (WME), "wireless spy support"

    • mixed PTK/GTK

    • Supporto CCMP/TKIP e supporto WE-19 HostAP

    • BCM43xx wireless driver

    • ZD1211 wireless driver

    • WE-20, versione 20 delleEstenzioni Wireless (2.6.17)

    • aggiunto l'hardware-independent software MAC layer, "Soft MAC" (2.6.17)

    • aggiunto un tipo di autenticazione LEAP

  • Aggiunto il generic segmentation offload (GSO) (2.6.18)

    • in alcuni casi in grado di migliorare le prestazioni, a tale scopo sarà necessaria un'abilitazione tramite ethtool

  • Aggiunti alcuni controlli d'accesso per ogni singolo pacchetto su SELinux, in sostituzione dei controlli precedenti

  • Aggiunto il supporto secmark al networking principale, in modo da permettere ai sottosistemi di sicurezza di utilizzare contrassegni di siurezza sui pacchetti di rete. (2.6.18)

  • DCCPv6 (2.6.16)

Aggiunto supporto hardware

Nota Bene

Questa sezione riporta solo i contenuti più generici.

  • Supporto x86-64 clustered APIC (2.6.10)

  • Supporto Infiniband (2.6.11) (per la maggior parte in Red Hat Enterprise Linux 4)

  • Hot plug

    • aggiunta memoria generica aggiungi/rimuovi, e diverse funzioni di supporto per l'hotplug della memoria (2.6.15)

    • supporto CPU hot plug per l'aggiunta fisica di nuovi processori (disabilita/abilita hotplug di CPU esistenti è già supportato)

  • Miglioramenti SATA/libata, supporto hardware aggiuntivo (in Red Hat Enterprise Linux 4)

    • Un gestore per l'errore libata completamente rinnovato, ne risulta un sottosistema SATA molto più robusto, il quale è in grado di riprendere le normali funzioni da una serie estesa di errori.

    • Native Command Queuing (NCQ) è la versione SATA della messa in attesa del comando etichettato - la possibilità di avere diverse richieste I/O sullo stesso driver in un determinato momento, in attesa di essere eseguite . (2.6.18)

    • Supporto Hotplug (2.6.18)

  • Supporto EDAC (2.6.16) (in Red Hat Enterprise Linux 4)

    • L'obiettivo di EDAC è quello di rilevare e riportare gli errori che si verificano all'interno del sistema.

  • Aggiunto un nuovo driver ioatdma per Intel(R) I/OAT DMA engine (2.6.18)

NUMA (Non-Uniform Memory Access) / Multi-core

  • Cpusets (2.6.12)

    • Cpusets ora è in grado di fornire un meccanismo per l'assegnazione di un set di CPU e di Nodi di Memoria ad un insieme di compiti. Cpusets forza la collocazione dei compiti di Memoria e una CPU solo sulle risorse presenti all'interno di cpuset attuali dei compiti. Oltre a quello già presente, essi rappresentano i cardini essenziali necessari per gestire le collocazioni dinamiche dei compiti su sistemi molto grandi.

  • Allocatore slab Numa-aware (2.6.14)

    • Crea slab su nodi multipli gestendoli in modo da ottimizzare le proprie ubicazioni. Ogni nodo possiede il proprio elenco parziale, libero e completo di slab. Tutte le allocazioni di oggetti per un nodo, avvengono tramite elenchi basati su nodi specifici di slab.

  • Migrazione di Swap (2.6.16)

    • La migrazione di swap permette il trasferimento delle posizioni fisiche delle pagine, all'interno di nodi in un sistema NUMA durante la normale esecuzione di un processo.

  • Pagine Huge (2.6.16)

    • Aggiunto il supporto della policy NUMA per pagine molto grandi: La funzione huge_zonelist() all'interno del livello della policy di memoria, fornisce un elenco di zone ordinate in base alla distanza NUMA. Il livello hugetlb guiderà l'elenco interessato alla ricerca di una zona con pagine disponibili, e che rientri in un set di nodi corrispondenti ad un insieme di cup correnti.

    • Le pagine Huge ora seguono cpusets

  • Contatori VM per-zona

    • fornisce statistiche VM basate sulla zona, necessarie per determinare lo stato di memoria in cui si trova una spacifica zona

  • Netfilter ip_tables: allocazione NUMA. (2.6.16)

  • Multi-core

    • Aggiunto un nuovo dominio del programmatore per la rappresentazione multi-core con cache condivise tra nuclei. Ciò rende possibile implementare decisioni più efficienti riguardanti il processo di programmazione della cpu su tali sistemi, migliorando in alcuni casi le prestazioni. (2.6.17)

    • Policy per il risparmio della potenza per il programmatore della CPU: con cpu multicore/smt, il consumo della potenza potrà essere migliorato lasciando alcuni pacchetti in uno stato di sospensione, mentre altri eseguono la maggior parte del lavoro, evitando così di distribuire i compiti attraverso tutte le CPU.

( x86 )



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